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La forza del Ciclista

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La forza di un ciclista non si vede, la forza di un ciclista non si sente, la forza di un ciclista non si tocca, la forza di un ciclista non si misura. La forza del ciclista è una forza astratta, invisibile, nascosta dentro all’animo e collegata direttamente ai quadricipiti femorali tramite neuroni iperveloci che compiono vere imprese nel viaggiare tra il cervello e le gambe per far andare avanti il proprio padrone. La forza del ciclista la si può percepire, intuire. La forza del ciclista è nella faccia di Gabriele arrivato a Castiglione, è nella faccia di Gabriele che finalmente ci aveva ripreso dopo 50 chilometri di inseguimento a ruota di Ale Galluzzo. Gabriele è il nostro New Bufalo, ottanta chili di muscoli, al servizio degli animali malati durante la settimana, martoriati nel weekend su una delle tante bici che possiede. Insieme ad Ale sono i nostri Dolce E Gabbana, ciclisti dallo stile elegante e moderno che non disdegnano di tanto di tanto di esaltar

Il Giro di Sardegna del nostro Ale Galluzzo!

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La Settimana scorsa il nostro Ale Galluzzo ha corso il Giro di Sardegna, gara amatoriale a tappe che si snoda nella splendida Sardegna ancor più bella senza il turismo estivo. Ale la conosce bene, è praticamente la sua seconda casa. Questo il suo reso conto. Giusto due righe tappa per tappa, chilometro per chilometro! Venerdi 17 settembre 2021: È un giorno un po’ strano, è venerdì, è il 17. Per alcuni è un giorno sfortunato, per me è sempre stato un gran bel giorno. Il periodo però è strano, restrizioni, disagi, materiali introvabili o costosissimi. Io che finisco di sistemare la mia bici alle 16.10. Ritrovo con il compagno di avventura alle 17.00 circa. Insomma tutto di corsa, non riesco a godere del giorno della partenza. Ramon arriva, (per fortuna), alle 17.30 ed ho così il tempo di sistemare tutto ciò che serviva, forse… Ma l’avventura è una settimana con il compagno di avventura? NDR. Arriviamo in ritardo in porto a Livorno, dopo aver mangiato nella ste

A Siena, pedalando verso la normalità.

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Un alito di vento di normalità, di cui tutti ne abbiamo assolutamente bisogno, scavalcando l’Appennino nella straniera Toscana su quei sterrati che il mese scorso han visto il grande spettacolo delle Strade Bianche vinte da VanderPoel. Un weekend nelle terre senesi pedalando in compagnia come non ci capitava da tempo, grazie al nostro maestro Loris dalla mente sempre attiva e pratica, e grazie al patrocinio Aics che ci ha consentito di allenarci in un’altra regione. Un weekend pedalato, sudato, riso, mangiato, un weekend da ciclisti agonisti ma soprattutto da amici che avevano una gran voglia di stare insieme. Dopo un anno e mezzo chiuso il Bike Studio del nostro Loris soffre una situazione al limite del drammatico ma il grande Nicoletti non si dà mai per vinto, da vero ciclista cerca di tirare fuori la grinta anche quando dal fondo del barile sembra non ci sia più niente neanche da grattare. E noi nel nostro piccolo non possiamo che essere orgogliosi, f

Sabati Speciali

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Due sabati di sole, di vento, di caldo, di sudore, di fatica. Salite sconosciute, impervie, che solcano campi incolti su strade antiche che salgono verso boeghi storici delle nostre magic e montagne. Gli scaloni di Casigno affianco delle case torri di Rocca di Roffeno che arriva al borgo tagliando dal basso la classica scalata di Cereglio. E Montefredente, cercando la fatica più cattiva di una scorciatoia fortunatamente, per alcuni, chiusa per lavori, ma che in realtà per le nostre bici percorribile, attraversando San Benedetto Val di Sambro, Madonna dei Fornelli e Qualto. Una coca, un caffè, lì dove la bellezza prorompente della gioventù sta cercando di far rinascere la vita in Appennino. Lagaro, Monte Sole, Vedegheto, il Sasso di Vigo, salite e discese con alcuni punti fissi, la voglia di pedalare e le risate in compagnia. W la Bicicletta, w il Bike Studio. 

Abbiamo fatto la Otzaler!

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Un anno senza Granfondo, un anno lunghissimo per molti ma anche un anno dove le motivazioni crescono e dove si possono trovare nuovi stimoli e provare nuove avventure.  Come?  Per esempio come han fatto i nostri Guido E Ale. Hanno annullato la Otzaler? E allora sono andati a farla fuori gara, trovandosi a Solden nel weekend di ferragosto e partendo di buon mattino come se fossero veramente in gara, ma affrontandola senza assilli di prestazione e di cronometro alla mano.  Una bella avventura che ci racconta il nostro Ale Galluzzo.  Fare la Radmaraton dell' Oetztaler non in gara, è eroico o meglio è da fuori di testa, oppure come ha detto il mio compagno di avventura sulla salita del Giovo: "Questo sport è l'alchimia dell'ignoranza..." Ma noi siamo molto "ignoranti" ed abbiamo deciso di trovarci a Solden per fare questo giro. Stamattina, quando sono arrivato al ritrovo, avevo già capito che stavo facendo una cazzata, non ero in "squadro&qu

Il muro del Sorriso

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Abbiamo ripreso a pedalare all’aria aperta dopo due mesi rinchiusi tra le mura di casa. Chi in solitaria, chi in due, chi anche in tre, ma comunque mai in gruppo.  Ci siamo ritrovati come gruppo, in questi primi tempi dopo il lock down, davanti ad un muro in cima ad una salita storica delle colline bolognesi, all’ombra di un vecchio castello, di cui non rimane quasi più niente, che salvò la vita a centinaia di Bolognesi in una battaglia purtroppo storica contro i modenesi.  Un foglio e una penna incastonati tra le pietra e pensieri sparsi di chi del team voleva fermarsi a salutare.  Domenica ci siamo ritrovati di nuovo insieme, il primo giro dopo la quarantena, (seppur in numero limitato tra esigenze familiari e anche un po’ di meritato mare), ci ha visto passare proprio da quella salita, e da quel muro, per entrare in Appennino e andare a conquistare le nostre salite. Il Corno alle Scale, la montagna di Bologna e il Cimone, la montagna di Modena. Una coincidenz

Bentornati Cyclist!

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Come Leoni in gabbia ci hanno liberato, e come Leoni affamati siamo corsi a divorare le nostre prede. Le ricordavamo più lente, o forse ci ricordavamo noi più veloci, ma lo stesso le abbiamo raggiunte e massacrate. Zappolino, San Lorenzo, Casaglia, la Valle del Setta o del Lavino, Monzuno, Monte Pastore, La Val di Zena, Quinzano, Loiano, Botteghino, le abbiamo prese e non abbiamo avuto pietà. In cima ad una salita, nascosto tra le rocce, un foglio tutto nostro per darci quel saluto che non possiamo darci viaggiando insieme, aspettando tempi migliori cercando di starci vicino, rimanendo lontani.  Ci siamo goduti l’aria in faccia, l’abbiamo respirata tutta e ci siamo caricati con essa, abbiamo goduto del corpo che si scaldava in salita al sole e non abbiamo conosciuto sosta in discesa pennellando curve senza toccare i freni, ammirando un verde che non ricordavamo così acceso.  Tutto era così acceso, anche il triste grigio dell’a