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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

I risultati dello Zero Wind dicono: Bravissimi Bike Studio Team!

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Il Circuito Zero Wind Show è finito domenica scorsa con l’ultima prova, la velocissima Granfondo Bike Division di Peschiera del Garda.  Ognuno di noi ha affrontato le prove del circuito con passione e determinazione, sfidando i limiti delle proprie possibilità.  C’è chi si è allenato con dedizione e sacrificio, mantenendo un’alimentazione sana e regolare tutto l’anno, facendo le tabelle e gli esercizi che il nostro Boss, Loris Nicoletti, gli aveva preparato.  C’è chi ha pedalato con più semplicità, in base al tempo che aveva per allenarsi ma con la voglia sempre di arrivare e confrontarsi più che con gli altri, con sé stesso. Abbiamo girato il nord in Italia pedalando in splendidi scenari che solo la nostra penisola può regalare, partendo dagli argini del Po’ e passando da quelli del Garda Bresciano nel freddo di una primavera che non è mai sbocciata e che sui colli del Pignoletto Bolognese ha gelato in molti ma non impedendoci di arrivare fin sull’Adriatico come S

113, le Storie di Fabione!

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Venendo da Savignano  la salita di Guiglia inizia all’incrocio che scende a Marano, verso la Spiaggetta, ed inizia spianando. Uno strappetto, che molti definirebbero un cavalcavia, la anticipa, ed è proprio lì che si capisce in che modo si affronterà la salita, soprattutto quando si è in un bel gruppo numeroso che lo affronta come se fosse la cima della salita non l’anticipo. Io Gianluca e Fabione abbiamo subito capito come affrontarla iniziando a chiacchierare prima dell’inizio della strappetto che la anticipa, mentre davanti il gruppo lo prendeva come se non esistesse, un saltello a piedi pari, un passo per fare due gradini.  Guglia è una salita semplice, dalle pendenze dolcissime almeno fin all’omonimo paese, è una salita variabile nella distanza, tra gli 8 e i quasi 20 chilometri che possono aumentare anche a 30 se fatta fino in cima al Passo Brasa. È una salitella al cospetto delle grandi salite che anche l’Appennino può regalare, ma è una delle poche lunghe per chi abita n

Centotrenta km belli belli

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L’estate scaglia gli ultimi colpa di coda regalando un weekend caldo ma troppo umido. Non c’è bisogno dell’antivento neanche ad uscire presto subito dopo l’alba e il fresco vento della prima mattina è un piacere che diventerà ricordo appena il sole si alzerà.   Alla Muffa Loris ha già in mente il giro e si lancia con sicurezza verso la Rocca di Bazzano e poi su a MonteBudello, riscaldamento classico nei giri autunnali.  Guiglia ispira sempre, o chiacchere o garella, Fabione racconta la sua avventura sulle strade dell’Otzaeler mentre davanti si battagliano a suon di watt con Guidone che non si risparmia nonostante il campionato italiano del giorno dopo. Poi le chiacchere prendono il sopravvento, da RoccaMalatina a MonteAlbano tagliando la montagna tra campi, boschi, strappi e discese, borghi e campanili antichi, fino a Zocca tutti insieme e fin a CasteldAiano per un caffè, spingendo un pochino di più senza mai esagerare. Il ritorno da Tolè via Cereglio, e

Campioni D'Italia Aics con il Grande Saba!

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Il nostro Sabato Maria Venutolo, in arte, Saba, è il nuovo Campione Italiano Aics di categoria M3! Sempre nella stessa categoria quarta posizione di Ale Galluzzo e sempre quarto Guido Frigieri nella categoria M5! Queste le parole del nuovo Campione Italiano Aics M3: "Ringrazio tutti per i complimenti!  In questa giornata di successi sportivi ben altro peso hanno i legami di amicizia e di stima che crescono e si consolidano in giornate piene vissute insieme ai compagni di team! Ed allora i miei complimenti vanno a quanti da stamattina alle 4:40 hanno condiviso con me questa giornata, in primis le mie donne e poi il capitano che oltre “a togliermi le rotelle dalla bici” mi ha insegnato quello che so sulle corse, mi ha dato la possibilità di divertirmi e migliorare, i compagni come Galluzzo,che è di una pazienza e disponibilità che è merce rara. Oltre ad avermi pilotato nel traffico dei primi 30 km così da farmi prendere la salita con il primo gruppo (l'a

Le nostre avventure alla Oetztaler 2019

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L’Otzaler è la prova forse più dura di tutto il panorama ciclistico europeo?  È un quesito che rimbalza ormai da anni, sicuramente è una prova durissima, definirla Granfondo diventa riduttivo, definirla randonee forse esagerato. È una prova che comincia in discesa e finisce in discesa. In mezzo duecento e passa chilometri sulla sella con cinquemilla metri di dislivello in quattro salite, l’ultima il Rombo, trenta km con gli ultimi dieci costanti al 10%, una specie di Mortirolo dalle pendenze leggermente più dolci.  Il Bikestudio si è presentato alla dura prova austriaca con un bel gruppetto di corridori e nessuno di loro alla fine ha deluso le attese, anche se non per tutte la soddisfazione finale è arrivata.  Per alcuni come Ale, Fabio e Guido il weekend austriaco è iniziato giovedì con una sorta di mini ritiro fatto di giri in biciclette, abbuffate di pasta e assillante controllo del meteo per domenica.  Guido non aveva mangiato mai così tanta pasta in vita su