Parigi-Roubaix 2020, c'è solo il Bike Studio.

La notizia è rimasta incredibilmente nascosta fino ad ora, ma domani la Parigi-Roubaix 2020 si correrà, al prendere il via una sola squadra, il Bike Studio Team di Bologna. 
Il team di Loris Nicoletti ha deciso di correre questa prova per portare un po’ di svago e distrazione alla popolazione mondiale che con sacrificio sta cercando di uscire da questa tremenda crisi. 

Oggi, alla punzonatura avvenuta in isolamento sotto la Torre Eiffel abbiamo ascoltato le parole dei probabili protagonisti delle sfida più spettacolare del ciclismo mondiale. 

Presidente Andrea Vecchi state raccogliendo una grande responsabilità:
“Grazie, lo sappiamo e lo abbiamo voluto, il ciclismo è tutto per noi non potevamo più sopportare questo fermo e ci siamo sacrificati. Il nostro team è composto da pazzi scatenati e questa corsa fa appositamente per loro. Il momento è durissimo per tutti ma per i ciclisti ancora di più. Non siamo abituati a stare in casa, quasi non conosciamo le persone con le quali in teoria conviviamo, e soprattutto, senza bici non possiamo stare. c’è chi sta facendo 5 ore di rulli in casa, le mogli stanno soffrendo di cervicale per l’aria che i ciclomulini stanno provocando. Rischiavano più la vita in casa che fuori, dovevamo salvarli.”

Lei correrà Presidente, Chi è per lei il favorito della corsa? 
“Certo che correrò, e ripagherò gli sforzi che il mio compagno di una vita ha fatto per me trainandomi verso le salite dolomitiche. Lavorerò per far vincere il mio Angelo Cherella, è lui il favorito della gara." 

Tra gli altri favoriti ecco Alessandro Galluzzo, è uno dei corridori più esperti del team, come affronterà le pietre francesi:
“La Roubaix è una gara a sé stante e l’unica cosa importante è rimanere davanti dall’inizio alla fine, ma cercando di sprecare meno energie possibili, per questo correrò con la mia Trek.”
La Trek che risulta più reattiva sulle pietre, anche se, sinceramente, la ricordavamo dalle geometrie diverse. 

Altro protagonista, anche se non propriamente sul terreno adatto a lui, sarà sicuramente Sabato Venutolo, il corridore più forte del team. 
“Sfrutterò ogni minimo dislivello che avrò a disposizione, cercherò di tenere le sfuorite sicure dei passisti e sfrutterò il fondo che già a febbraio avevo fatto in abbondanza.”

Anche Lorenzo Tognetti non è sul suo terreno preferito, ma sicuramente sarà protagonista. 
“Ho preparato tutto inverno questa sfida sul circuito di ciclocross di San Cesario sono pronto ad affrontare le pietre del Nord nel migliore dei modi e per questo partirò con la mia nuova Gravel, mezzo perfetto per questo percorso.”

Dal fronte est di Bologna parla Fabio Cenacchi, indiscusso leader dell’est, abituato a dislivelli importanti in pochi chilometri, domani invece correrà tanti chilometri con praticamente zero dislivello. 
“Infatti mi avevano detto che saremmo andati a fare la Hero e invece mi hanno portanto nel nulla, ma non mi arrendo, con la mia Mtb asfalterò tutti i settori di Pavè come fossero salite dolomitiche.”

Un protagonista sicuro sarà Guido Frigieri, esperto circuitista del team, è forse il favorito di questa sfida. 
“Domani non sono concessi errori, i primi cento chilometri sono da affrontare praticamente al lento e la vera Roubaix parte dalla foresta di Arenberg. Da lì in poi bisognerà cominciare a tirare fuori i cavalli per dare tutto dal Carrefour fino al traguardo.”
Molto sicuro il modenese di Casalecchio, tra gli outsider invece troviamo Fabione Fornacciari. 
“Non lo so domani prenderò quello che viene, l’importante è che non ci sia lo Stelvio.”

LucaScomazzon, insieme a Gabriele Venturi, sono i Bufali del team, e il percorso, è il loro percorso. 
“L’anno è cominciato male, malissimo, ma questa è la grande occasione per riscattarlo, ho la bici nuova, la gamba dopo i rulli fatti in questi mesi ha ripreso la potenza massima, non fallirò, niente mi potrà fermare.”

Per ultimo ecco il Boss Loris Nicoletti:
“In questa quarantena dopo anni di apprendistato ho imparato ad usare i social, sto facendo più video dirette che discorsi con i soggetti che abitano con me, chi sono poi non lo so, ho una condizione sublime e posso sicuramente vincerla, ma potrei lasciare spazio anche ad altri, anche se la mia testa per questo 2020 era alla Liegi."

Ma la Liegi non si correrà, ecco qui che sta passando un altro membro del team Bike Studio di Bologna, lei chi è:
“Ostregheta non me riconosce? Sono Matteo Fero de Rovigo.”
Mi scusi, pronto per la Roubaix signor Rovigo? 
“Le ripeto, me chiamo Fero, con due R, comunque no, non sono pronto, me fa cagà la Roubai, e ho paura di cadere, ma non ghe la faevo più a star in cà e così ho seguito sti altri.”

Parole importanti dai favoriti di domani, parole che rimarranno scolpite nella pietra come ogni pedalata che domani imprimeranno sul Pavè francese.

A domani!

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