Gioia e rabbia scendendo da Aprica.

Gioia e rabbia.

Sono i sentimenti che ci siamo portati a casa dall’Aprila, dopo la Granfondo Gavia-Mortirolo, che non ha visto il Gavia, ma che ha visto due volte il Mortirolo.


Purtroppo il maltempo ha costretto gli organizzatori ad eliminare il Gavia, ma poco male, la durezza del percorso è rimasta lo stesso molto impegnativa.

Gioia per due piazzamenti tra i primi dieci 
di categoria.

La nostra Ladies Gloria si conferma indomita e in grandissima forma e si piazza quarta di categoria finendo il lungo in meno di 6 ore.


Grande prova, come sempre, di Sabato. Il piccolo grande Saba si piazza 24°assoluto a venticinque minuti dal primo arrivando quinto di categoria.

Molto bene anche Mauro Padiglia che finisce entro le cinque ore, seguito di poco, e di poco sopra le cinque ore, dal trio Frigieri, Galluzzo, Santarcangelo. 

Purtroppo abbiamo anche due note dolenti che ci fanno portare a casa molta rabbia. 

Ci può stare che si sia sfortunati, bucare, rompere una catena, e ci può stare di non riuscire a finire una Granfondo, ma non finirla perché non vi è presente alcuna assistenza meccanica fa veramente arrabbiare. 

Il primo costretto al ritiro è stato il nostro Dom, già sul primo Mortirolo ha dovuto mettere piede a terra per la rottura della catena e a farsi dare un passaggio da un pullman di pensionati che transitava di lì. 

Il secondo è stato Bufalo Scomazzon che nella discesa del secondo Mortirolo ha dovuto mettere piede a terra per un copertone lacerato. Aspettata un’assistenza che non arrivava Luca si è i camminato verso Aprica. Il racconto completo lo lasciamo alle sue parole:
“Ho fatto un pezzo a piedi, poi dopo 2 ore circa è arrivato il carro scopa, che però era pieno. Per fortuna che uno è sceso perché voleva fare la discesa in bici, così sono salito. Tutti quelli nel carro scopa erano lì per incidenti meccanici banali e di facile assistenza (forature, catene, cerchi), l’ho fatta una volta circa 8 anni fa, ma ho visto che i problemi sono sempre gli stessi, non c’è volontà di risolverli, partenza allucinante, discese da brividi in condizioni pietose, Gavia che si fa una voltosi e 3 no. Senza contare che per 60 euro di iscrizione ed oltre una moto con un meccanico e qualche attrezzo potevano mandarla, come fanno tante Granfondo meno blasonate. “

La Rabbia di Luca e Domenica è anche la nostra, speriamo che in futuro l’organizzazione possa migliorare questi aspetti, perché il percorso, Gavia oppure no, rimane bellissimo. 

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