Toccando le nuvole.

Ci sono giri e giri, allenamenti e allenamenti. Tranquilli, tirati, specifici, agili.

Ci sono giri pensati in un modo, cominciati in un altro e proseguiti come pensati.

Basta una caduta di catena davanti al bar, i tuoi compagni d’avventura che non si accorgono di nulla ed eccoti che da un giro tranquillo cominci un allenamento da partenza Granfondo.

Succede, il Boss Nicoletti direbbe è attivazione. Qualche chilometro vicino alla soglia e il ricongiungimento è fatto. Cambi regolari lungo la distrutta, ma sempre bella Porrettana, e subito dopo lo strappo di Marzabotto, poco dopo il Ponte degli Etruschi di Misa la prima sorpresa, svolta a destra e cominciamo a salire.

Stiamo cercando il Sole e guardando verso l’alto capiamo che non lo troveremo.
La salita parte poco prima di Pian di Venola ed arriva a Venola, non è agevole, misura non più di 5 chilometri e presenta pendenze a doppia cifra, ma è molto panoramica.
In giornate limpide.

Un solo chilometro di salita ed entriamo nella nuvola e non ne usciamo più. La salita finisce alla Chiesa di Venola, mentre Gianluca dei Malini si invola verso la discesa, il Presidente Vecchi arriva alzando le braccia al cielo, senza rendersi conto che è il cielo che è sceso a terra con la sua umidità penetrante.

Angelo e Maurizio arrivano poco dopo. Angelo ringrazia allegramente per avergli fatto conoscere questa nuova asperità, ringrazia senza sapere che non è ancora finita mentre Maurizio, alla sua seconda uscita dopo solo l’allenamento indoor al Bike Studio, con la grinta del vero ciclista rimane attaccato ad Angelo conquistando quello che è più di un battesimo ciclistico.

La discesa non arriva subito, un po' di falsopiano, altri due strappi duri e affrontati alla cieca grazie alla visibilità a 20 metri che il meteo ci impone e poi finalmente si scende e si esce dalle nuvole. Si arriva in picchiata sulla strada che porta a Vedegheto, abbiamo evitato due chilometri poco più di pianura e ne abbiamo fatti quasi sei di salita e quattro di discesa. Angelo lo nota subito e ancora ringrazia allegramente.

Salendo verso Vedegheto la speranza di vedere il sole cresce, le nuvole diventano sempre più bianche e a tre chilometri da Cà Bortolani buchiamo il cielo e cominciamo a pedalare sulle nuvole, sotto un cielo azzurro e ad un sole splendente scaldandoci con più di dieci gradi centigradi.

In cima le strade si dividono, Angelo e Maurizio ci salutano e scendono di nuovo a valle, non senza ringraziare, ancora allegramente, per la nuova salita conosciuta, mentre Gianluca, il Presidente e il sottoscritto decidono di godersi il sole e salire fino al passo, scendere a Cereglio, risalire al Passo Sella della Croce, scendere a Rocca di Roffeno e tornare a Tolè, salendo Santa Lucia. Un circuito di una decina di chilometri, ammirando il letto di nuvole che ricopre tutta la valle del Reno, mentre dall’altra parte, verso il Samoggia e il Modenese, solo una leggera foschia avvolge le colline.

La legge di Murphy non sbaglia mai!
Un giro come tanti non ne esistono, non in bicicletta, cento chilometri e millecinque di dislivello son sempre speciali.

Soprattutto se pedalati allegramente.  

Ed ora lo Stage Invernale.

Toscana Arriviamo!

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